Abbiamo visto nell’anatomia dentale come il dente sia costituito al suo interno da uno spazio in cui circolano vasi sanguinei e terminazioni nervose: la cosiddetta “polpa dentaria”.
La polpa è la responsabile della vitalità del dente, irrora il dente e lo rende sensibile agli stimoli esterni attraverso i tubuli dentinali ovvero una fitta trama di tubuli in cui le terminazioni nervose scorrono immerse in un liquido.
Il caldo o il freddo creano dei movimenti del liquido, stirano le terminazioni che ci comunicano la sensazione.
Purtroppo la polpa è un sistema complesso e delicato, ha una possibilità limitata di reagire agli stimoli irritativi ed è per questo che a un certo punto si infiamma e deve essere rimossa.
Quando i processi cariosi la raggiungono, oppure quando dei traumi la espongono, i batteri possono invaderla e a questo punto si configurano 2 situazioni: o si infiamma e dà dolore forte, a volte pulsante, localizzato e spesso aumenta in posizione orizzontale (di notte) oppure va incontro a necrosi, cioè muore senza particolare sintomatologia, perde la sua sensibilità e vascolarizzazione.
In entrambe i casi è necessario provvedere alla sua rimozione: la cosiddetta “devitalizzazione” è necessario aprire la camera pulpare e entrare nei canali per rimuoverne il contenuto, ben sapendo che possiamo strumentare solo i canali principali, mentre ci relazioniamo con un sistema canalare ben più complesso, costituito da canali accessori, canali laterali e ramificazioni.
E’ per questo motivo che la terapia canalare deve sagomare, detergere e otturare tridimensionalmente il sistema canalare, per evitare che eventuali residui organici possano essere colonizzati da batteri e nel tempo dare lesioni periapicali (all’apice dl dente) o granulomi.
La terapia canalare mira a rimuovere tutto il tessuto pulpare e gli eventuali batteri in esso presenti.
Una terapia corretta è una terapia che avviene tramite l’ausilio della diga di gomma e sistemi ingrandenti corredati da sistemi di illuminazione.
La diga di gomma serve ad isolare il dente da possibili contaminazioni batteriche del cavo orale e ad impedire che strumenti od irriganti possano raggiungere il cavo orale.