L’igiene orale è la rimozione della placca dalle superfici dentali tramite spazzolino e filo interdentale.
La placca è una matrice organica di origine batterica che si forma, in seguito alla normale alimentazione, adesa ai denti. E’ una sostanza biancastra e collosa che indurisce con il passare del tempo e può contenere milioni di batteri delle specie più diverse. Si forma nell’ambito delle 24/48 ore e più passa il tempo e più si organizza e aderisce al dente.
La placca è la principale responsabile di carie, tartaro e malattia parodontale.
Il tartaro stesso comincia con il deposito di sali minerali su di una matrice organica. Se vogliamo evitare la formazione del tartaro dobbiamo dapprima eliminare la placca su cui si forma.
La placca va rimossa da tutte le zone in cui normalmente si forma, ovvero i solchi occlusali ed il solco gengivale. Le superfici più lisce e bombate del dente spesso vengono naturalmente sfregate da lingua, labbra e guance e sono quindi normalmente substrati meno favorevoli alla formazione della placca.
La placca va rimossa accuratamente dopo ogni pasto, quindi 2/3 volte al giorno. Se riduco questa frequenza corro il rischio di avere una placca più”appiccicata” ai denti e quindi più difficile da togliere. In altre parole aumento la probabilità di pulire meno bene la mia dentatura.
Lo spazzolino è il presidio fondamentale dell’igiene orale, deve essere piccolo, per poter raggiungere tutti i distretti del cavo orale, morbido per consentire alle setole di pulire il solco gengivale senza ledere l’attacco epiteliale e sintetico per evitare il proliferare di flore microbiche pericolose come succede sugli spazzolini di setole naturali.
Deve essere cambiato di frequente (una volta ogni due/tre mesi) e soprattutto deve essere usato con la tecnica giusta, altrimenti è inefficace.
La tecnica corretta prevede che venga inclinato di circa 45° rispetto l’asse lungo del dente e che le setole vengano infilate delicatamente nel solco gengivale (normalmente la sua profondità è di 1/1,5 mm. e in questo spazio spesso si forma la placca). Una volta appoggiate le setole è necessario eseguire una rotazione per consentire alla placca di essere staccata, non dimentichiamo che è una matrice collosa e appiccicosa, quando la placca è staccata dal dente all’ora si accompagna un movimento di rimozione verso la zona incisale (verso il basso per i superiori, verso l’alto per gli inferiori) per rimuoverla completamente e portarla via. Questo va fatto sia sulle superfici esterne (vestibolari) che su quelle interne (linguali) mentre le zone occlusali possono essere pulite più semplicemente con un movimento di va e vieni.
Uno spazzolamento di questo tipo richiede almeno 1 minuto/1 minuto e ½ per arcata.
Quando è presente una buona manualità uno spazzolino manuale può dare ottimi risultati, la ricerca però sembra aver dimostrato un miglior livello di igiene orale tramite l’utilizzo di spazzolini elettrici. In particolare negli ultimi anni il “Gold Standard” sembra essere stato raggiunto dagli spazzolini sonici, ovvero spazzolini che emettono un’onda sonica in grado di disgregare e ridurre la tensione superficiale della placca, facilitando l’azione meccanica delle setole e raggiungendo spazi particolarmente difficili.
Un ulteriore punto di forza di questi spazzolini è il timer integrato. A seconda del progremma selezionato lo spazzolino funziona per 2 minuti o 2 minuti e 30 secondi, il tempo corretto per una buona pulizia di entrambe le arcate. L’utilizzatore non deve far altro che accenderlo e continuare a spazzolare fino allo spegnimento, avendo l’accortezza di distribuire il lavoro in modo uniforme, senza privilegiare alcune zone piuttosto che trascurarne altre.
In ogni caso è assodato che gli spazzolini elettrici sono particolarmente utili per i bambini (anche di pochi mesi) che trasformano lo spazzolamento in una sorta di gioco (alcuni hanno dei timer, altri delle suonerie).
In commercio ne esistono di vari tipi e marche, un buon consiglio può essere quello di adottare quelli con 2 velocità ed utilizzarli sempre alla velocità più bassa. Anche gli spazzolini elettrici, che evitano di effettuare la rotazione delle setole poiché la compiono loro, devono essere passati con precisione su tutte le superfici dentali, interne, esterne ed occlusali per il tempo necessario alla rimozione della placca.
Lo spazzolino deve essere rigorosamente personale, se si usano spazzolini elettrici in comune è necessario che ognuno abbia la sua testina personale opportunamente codificata da un colore che la contraddistingue.
Altro presidio indispensabile per l’igiene orale è il filo interdentale.
Serve per pulire gli spazi interprossimali, ovvero i punti di contatto tra un dente e l’altro.
La cosa più semplice è imparare ad usare le dita, anche se esistono in commercio forcelle e tendifilo per agevolarne l’uso.
Bisogna tenere ben teso un pezzetto piccolo di filo meglio non cerato (pulisce di più) la parte utile è quella che tendiamo tra le 2 dita e non dovrebbe essere più lunga di 2/3 cm. Tenendolo ben teso si ha un miglior controllo. Bisogna non limitarsi a passare il punto di contatto, ma prima di estrarlo strofinare bene tutta la parete di un dente andando anche al di sotto della papilla. Si estrae, si pulisce il filo o si cambia il pezzetto lavorante se sfilacciato e lo si re-inserisce nello stesso punto di contatto, avendo cura questa volta di strofinarlo sulla parete del dente adiacente. Questa operazione va fatta su tutti i punti di contatto anche i più posteriori. Andrebbe fatta idealmente 1 volta al giorno, ma anche una volta ogni 2 giorni porta a dei buoni risultati.
Esistono poi altri presidi per l’igiene orale come lo scovolino, per gli spazi interdentali più aperti od il Superfloss, filo interdentale con un’estremità plastificata ed un intermedio spugnoso. La parte plastificata viene usata come un ago per infilare il filo al di sotto di saldature, ponti e protesi varie, la parte spugnosa è quella che poi pulisce e rimuove la placca. E’ bene che questi presidi vengano consigliati e mostrati dal dentista che identificherà il miglior presidio da caso a caso.
Tanto comodi quanto inutili gli idropulsori. La placca per essere rimossa necessità di un’azione meccanica, quella dell’acqua, seppur sotto pressione non è sufficiente.
L’azione determinante nell’igiene orale è l’eliminazione meccanica della placca, senza la quale ogni altra azione è vana ed inefficace. A fronte di ciò è indubbio che esistono validi ausili come collutori e dentifrici che ci aiutano a tenere sotto controllo il ph del cavo orale e che irrobustiscono lo smalto.
L’importante è che non ci si affidi solo ad essi pensando che da soli possano svolgere qualche azione. La placca va rimossa meccanicamente. Quando si è alle prime armi con le tecniche di spazzolamento è bene non usare dentifrici sullo spazzolino, ma piuttosto collutori che non fanno schiuma e che quindi non impediscono la visuale dei movimenti. E’ bene inoltre non pensare di aver pulito i denti solo perché il dentifricio ci dà una sensazione di freschezza. Possiamo aver lasciato tonnellate di placca e sentirci la bocca pulita, in realtà avremo solo dato un po’ di menta ai nostri batteri lasciandoli indisturbati al loro posto.
I dentifrici ed i collutori per i lunghi periodi e negli adulti, è bene utilizzarli al fluoro salvo diverse indicazioni del dentista.
Una buona abitudine quella di osservarsi. Osservare la nostra dentatura dopo lo spazzolamento può aiutarci ad individuare zone non pulite o con residui di placca, a questo proposito esistono in commercio delle pastiglie rivelatrici o coloranti visibili con apposite lampade, che colorano la placca normalmente biancastra e poco visibile sui denti ad un occhio poco allenato. Individuata la placca lasciata spesso sempre nelle stesse zone è necessario riprendere in mano lo spazzolino e pulire meglio fino alla completa rimozione. Spesso è l’addestramento e la precisione iniziale ad essere difficoltosi, dopo qualche settimana di impegno si instaura una sorta di automatismo, che se perdura la frequenza consente in entrare in una fase di “buon controllo di placca e di mantenimento”.