I batteri che la causano (Streptococchi Mutans) proliferano nella placca e nelle diete ricche di zucchero e, producendo acidi, decalcificano lo smalto, arrivando a bucarlo, distruggono la dentina, fino ad arrivare in polpa se non vengono arrestate dal dentista.
Il tessuto cariato è un tessuto infetto e rammollito che va rimosso, non sempre è visibile a occhio nudo poiché ancora rivestito da smalto apparentemente sano. E’ pertanto di estrema importanza eseguire dei controlli periodici dal dentista che si accerterà della presenza di tali carie anche attraverso radiografie, spesso unico sistema per diagnosticare carie interprossimali, cioè carie dei punti di contatto dove un dente si appoggia a quello adiacente.
Una diagnosi precoce può consentire di tenere sotto controllo il problema. Piccole carie iniziali dello smalto possono essere arrestate e monitorate con il miglioramento del controllo di placca, dell’uso del filo, con l’utilizzo di fluoro e magari con l’eliminazione di diete troppo ricche di zuccheri.
Altre carie, più estese, vanno rimosse precocemente per evitare la perdita eccessiva di sostanza dentale e scongiurare il pericolo di dover devitalizzare l’elemento. Un dente devitale è un dente più debole, spesso molto distrutto, che soprattutto nei settori posteriori richiede la copertura delle cuspidi e quindi restauri più invasivi delle semplici otturazioni, come gli intarsi, le corone parziali o le corone complete.
L’età dove l’incidenza di carie è maggiore è tra i 4 ed i 20 anni, nei quali sono di estrema importanza i controlli periodici.
Successivamente in condizioni alimentari corrette e di buona igiene orale l’incidenza della carie diminuisce, ma non si arresta, i controlli vengono più rivolti alla rimozione del tartaro ed al mantenimento dei restauri eventualmente presenti.
La carie può intaccare qualsiasi elemento sia anteriore che posteriore, le zone più interessate sono quelle dove il ristagno di placca avviene maggiormente cioè i solchi occlusali e gli spazi interprossimali. La sperimentazione su esseri umani del cosiddetto vaccino anti carie (Jeffrey Hillman, Università della Florida) ad oggi non ha consentito la messa in commercio e l’utilizzo di un valido ausilio nella pratica quotidiana, la ricerca è sempre comunque attiva e si attendono ulteriori sviluppi.
Per ora i pilastri fondamentali della prevenzione rimangono:
-una corretta igiene orale
-una corretta alimentazione
-l’uso del fluoro
-le visite periodiche dal dentista