RISCHI E COMPLICANZE DELLA TERAPIA IMPLANTARE

Se l’intervento è ben progettato e ben eseguito i rischi sono minimi. Si va dall’ematoma o gonfiore della zona interessata, evenienza successiva all’intervento, ma che si risolve in pochi giorni e completamente, alla parestesia (sensazione di formicolio e addormentamento della zona) qualora vengono toccati o traumatizzate le strutture nervose. Se il trauma è stato importante la completa risoluzione può richiedere anche qualche mese.

L’abilità e l’esperienza del chirurgo devono essere tali da ridurre al minimo tali rischi.

 

Le complicanze possono essere immediate o tardive.

Nell’immediato vi può essere la mancata osteointegrazione dell’impianto e quindi la perdita dello stesso, complicanza evitabile in quanto dipendente dalla tecnica e accortezza chirurgica.

In quelle tardive vi può essere la mucosite peri-implantare e la perimplantite. Sono complicanze di natura infiammatoria, dovute alla scarsa igiene orale: la placca ed il tartaro contengono batteri, se lasciati a contatto con la superficie dell’impianto generano infiammazione e causano perdita ossea fino alla perdita completa dell’impianto se trascurate.

Eccessivi carichi possono indurre mobilità dell’impianto, protesi che nel tempo si modificano, occlusioni che si abradono possono generare dei carichi eccessivi con conseguente osteolisi e mobilità dell’impianto, è un evenienza che se corretta immediatamente può non avere conseguenze, se perdura può provocare la perdita dell’impianto.

 

Per prevenire le complicanze è indispensabile:

-avere una buona, costante e corretta igiene orale

-sottoporsi, ogni 8/12 mesi con estrema regolarità, a visite di controllo e sedute d’igiene orale.

 

La durata degli impianti è, come per i denti naturali, in stretta dipendenza con il loro mantenimento e controllo: può essere illimitata in presenza di una buona igiene orale e scrupolosi controlli se non subentrano modifiche sostanziali del cavo orale e dell’occlusione, oppure può ridursi a pochi anni in caso d’incuria e abbandono da parte di quei Pazienti che trascurano la propria igiene orale e non si sottopongono ai controlli periodici ed alle sedute d’igiene orale.

Il fumo ha un effetto negativo sia a livello parodontale che implantare. I Pazienti fumatori possono andare incontro a perdita degli impianti e a malattia parodontale precocemente rispetto ai non fumatori.

 

Le componenti protesiche hanno un durata più variabile. Sono equiparabili alle protesi su denti naturali. Negli anni possono necessitare di rifacimenti in seguito ad usura, frattura delle componenti strutturali e/od estetiche: Ciò è in stretta dipendenza con le abitudini alimentari, il sesso, le parafunzioni incontrollate o non trattate (bruxismo e digrignamento).

10 anni può essere considerato un periodo medio per il rifacimento in assenza di eventi traumatici ed in presenza di una dentatura completa ed equilibrata.