Anche solo con un veloce esame obiettivo si è in grado di far diagnosi di carie mentre le radiografie servono per capire la reale estensione dei processi cariosi.
Sia in rapporto alla polpa dentaria, per determinare la necessità o meno di devitalizzare un dente, sia in rapporto al parodonto, che deve sempre essere a contatto con tessuto dentale sano.
Le cose cambiano quando i processi cariosi sono di estensioni ridotte, dove solo un occhio attento ed esperto, magari munito di sistemi ingrandenti, riesce a cogliere quei segni di trasparenza dello smalto, di pigmentazione profonda caratteristici della carie e intercettarla così in fasi ancora precoci.
Questo vale per le superfici occlusali e cervicali del dente, per i solchi e i cingoli, ovvero per tutte quelle zone ispezionabili in maniera diretta mentre per le superfici interprossimali mesiali e distali, ovvero quelle superfici che normalmente fanno da contatto tra denti vicini, diventano di primario ausilio le radiografie bite wing, le uniche a rivelare carie nascoste ed altrimenti invisibili, coperte da smalto in parte ancora sano ed integro.
Negli ultimi anni la tecnologia ci ha fornito nuovi strumenti per diagnosticare le carie con precisione.
Il rivelatore a spettro posto in vicinanza della superficie cariata dà un valore numerico sulla densità del tessuto. Valori numerici alti indicano una perdita di consistenza importante del tessuto e quindi un’alta percentuale di tessuto cariato, valori numerici bassi indicano un tessuto dentale ancora duro e consistente.
La diagnosi di carie è estremamente importante dai 6 ai 16/18 anni, periodo in cui le radiografie bite wing vengono eseguite più frequentemente (anche una volta all’anno).
Successivamente i controlli devono comunque rimanere ogni 6/8 mesi o 10/12 mesi a seconda del livello di igiene orale, mentre il monitoraggio radiografico può assumere cadenza biennale o triennale a seconda dei casi.
Una corretta diagnosi di carie consente di intercettare precocemente le patologie e di monitorarle nel tempo se confinate nello smalto (decalcificazioni o carie dello smalto) oppure di intervenire con terapie conservative minimamente invasive e preservare l’integrità degli elementi.
Il costo di tali terapie è normalmente contenuto.
Se invece le carie vengono diagnosticate tardivamente e la sostanza dentale persa è consistente, le terapie richiedono spesso la devitalizzazione e la successiva protesizzazione (intarsi, corone) con forte perdita di integrità strutturale e robustezza degli elementi.
Il costo di questi interventi è decisamente più elevato.