Diagnosi di pulpite

Con il termine “pulpite” si identifica l’infiammazione irreversibile della polpa.

A seguito o di un trauma o di una carie particolarmente profonda o a seguito di infezioni provenienti dal parodonto, il dente interessato comincia a dare un forte dolore anche spontaneo, spesso pulsante, a volte esacerbato da stimoli termici, soprattutto con il caldo.

Il dolore inizia con un fastidio che con il passare del tempo si tramuta in dolore e diventa sempre più forte e aumenta in posizione sdraiata, a seguito dell’aumento della pressione endocranica.

A volte, nonostante il dolore possa essere di forte intensità, la localizzazione dell’elemento responsabile è confusa, il dolore s’irradia ad altri denti e ad altre zone. È estremamente importante che la diagnosi sia attenta e accurata. Non è insolito che il dolore riferito per esempio all’arcata superiore dipenda in realtà dall’arcata inferiore, così come spesso succede che vengano indicati denti posteriori mentre il problema risiede in un’altra zona.

Uno dei test più comuni per identificare l’elemento responsabile è il test al caldo: uno strumento apposito che emana calore viene selettivamente appoggiato agli elementi della zona sospetta, mentre i denti sani percepiscono il calore senza particolari disturbi, quello pulpitico scatena il dolore.

Naturalmente l’esame obiettivo e radiografico contribuiscono a determinare la diagnosi. In molti casi la pulpite è data da una carie estesa che coinvolge la polpa ed è quindi visibile clinicamente o radiograficamente.

Naturalmente la diagnosi è tanto più semplice tanto più la restante dentatura è in ordine, se ci si ritrova con molti elementi cariati, trascurati o fratturati il quadro può risultare meno chiaro ed immediato. La possibilità di intervenire su di un elemento bisognoso di cure, ma non responsabile del dolore esiste e la remissione dei sintomi può quindi non avvenire.

La pulpite è un’evenienza estremamente dolorosa che spesso costringe ad una notte insonne, è possibile evitarla con un adeguato mantenimento e controllo.

 

Visite di controllo

 

Non dimentichiamo che la terapia della pulpite è la terapia canalare, ovvero la devitalizzazione, un elemento devitalizzato è un elemento più debole e fragile che necessità di apposite ricostruzioni adeguate che mai comunque conferiscono una completa “restitutio ad integrum”.

Se la pulpite non viene trattata la polpa può andare in necrosi ed il dolore cessa. La scomparsa del dolore non equivale però alla soluzione del problema. Il tessuto necrotico viene contaminato dai batteri e nel tempo determina una infiammazione cronica dei tessuti periapicali che, in modo del tutto imprevedibile, si riacutizza e determina un ascesso, con nuovi dolori e nuova sintomatologia.