Quando all’interno del complesso sistema dei canali radicolari rimangono dei tessuti organici non più vitali, cioè non più irrorati da un sistema circolatorio sanguineo, si creano le condizioni per una colonizzazione batterica.
All’interno dei canali i batteri proliferano, a livello delle porte di uscita del sistema canalare (più frequentemente agli apici radicolari) il nostro sistema immunitario riconosce la presenza di microrganismi da debellare.
Le nostre difese si attivano per circoscrivere l’infezione e liberano in continuazione delle sostanze (cellule dell’infiammazione e granulociti) atte a circoscrivere il problema.
Se le nostre cellule immunitarie potessero entrare in contatto con i batteri probabilmente sarebbero in grado di eliminarli, ma i batteri sono all’interno dei canali e sono al sicuro, vengono identificati, ma non riescono ad essere aggrediti e debellati.
Si crea la condizione di un’infiammazione cronica (periodontite cronica), una sorta di continua parità tra due schieramenti avversi, normalmente priva di sintomatologia, nella maggior parte dei casi il paziente è completamente inconsapevole del continuo sforzo del suo sistema immunitario.
In talune situazioni però, o perché le difese immunitarie si indeboliscono o perché batteri e tossine riescono ad andare oltre il forame apicale, si crea la situazione di infiammazione acuta (periodontite acuta) con dolore alla pressione sull’elemento interessato e a volte anche con gonfiore della zona.
La diagnosi di periodontite cronica è spesso occasionale, in seguito a controlli che evidenziano la negatività dei test di vitalità ed in seguito a radiografie che mostrano delle lesioni periapicali (i cosiddetti granulomi) in cui all’apice del dente si vede un’ombra scura, una rarefazione ossea. Il continuo liberare enzimi e cellule dell’infiammazione intorno all’apice crea una lesione ossea, una sorta di riassorbimento osseo che può guarire solo con l’eliminazione dei batteri dai canali e quindi l’interruzione della reazione infiammatoria.
La diagnosi di periodontite acuta avviene in seguito al dolore che porta il Paziente a presentarsi in studio, un dolore esacerbato dalla masticazione che rende impossibile masticare da quella parte e che rende il dente facilmente riconoscibile con normali test alla pressione. Nei casi più gravi e conclamati e possibile avere gonfiore e tumefazione della zona con raccolte di liquido anche cospicue da drenare chirurgicamente. In alcuni casi il dolore scompare in seguito alla formazione di una fistola che drena all’esterno il pus e l’essudato prodotto dalla lesione. Un radiografia con un mezzo di contrasto all’interno del tragitto fistoloso porta all’individuazione dell’elemento responsabile.
La terapia consiste nell’eliminazione di batteri dall’interno dei canali radicolari, ovvero la terapia canalare: la detersione, la sagomatura e l’otturazione tridimensionale del sistema dei canali radicolari. I canali devono essere trattati per tutta la loro lunghezza, eliminando la possibilità che vengano lasciate zone in cui i batteri possano proliferare, tutti gli spazi devono essere sigillati per impedire successive e nuove colonizzazioni.
Quando la causa della lesione, del granuloma è completamente rimossa, allora il nostro organismo ritira le cellule infiammatorie e l’osso perso intorno all’apice del dente comincia a riformarsi.
I tempi per la completa riformazione dell’osso dipendono dalle dimensioni e dall’età della lesione, possono andare dai 6 mesi ai 2 anni in media, ma possono impiegare anche molto di più.