E’ la manovra tramite la quale si risolvono gengiviti e parodontiti lievi senza tasche importanti; è anche chiamata igiene professionale ed è anche atta rimuovere tutte quelle pigmentazioni causate da fumo e bevande “colorate”.
Tramite ultrasuoni, strumenti manuali, bicarbonato e paste da profilassi viene rimosso il tartaro da tutti i denti e da quegli spazi interprossimali e sottogengivali, particolarmente difficili da raggiungere.
L’uso degli ingrandimenti in queste operazioni è particolarmente importante perché evita la possibilità che piccole concrezioni di tartaro trascurate producano danni nel tempo.
Nella maggior parte dei casi non è necessario eseguire anestesia per questa operazione.
Il primo strumento utilizzato è l’ablatore del tartaro; tramite ultrasuoni, che provocano una vibrazione della punta, rompe il tartaro e lo elimina.
Il secondo sono gli scaler, strumenti manuali atti alla rimozione del tartaro interdentale.
Il terzo strumento è il bicarbonato che spruzzato ad alta pressione sull’elemento dentale rimuove placca e pigmenti.
Il quarto è il polish, una pasta abrasiva che passata sulle superfici dentarie con apposite “coppette” montate su micromotore a bassa velocità, rimuove la placca lucidando i denti.