Quando il numero degli elementi mancanti o da ricostruire è elevato in entrambe le arcate ci si ritrova a dover “riabilitare” l’intero caso, ovvero diventa necessario ripristinare i corretti rapporti tra le 2 arcate.
Spesso per patologie e/o incuria vengono pesantemente alterati quei rapporti di equilibrio tra i denti, vengono nel tempo anche alterati i rapporti tra la mandibola e l’arcata mascellare, in termini di dimensione verticale, stabilità articolare e rapporti occlusali.
In queste situazioni bisogna mettere in atto uno studio preliminare del caso, realizzare delle cerature diagnostiche e capire gli spazi utilizzabili e, se necessario, capire quali dover recuperare. Agire con dei bite diagnostici o di rialzo e poi procedere alle terapie necessarie: otturazioni, devitalizzazioni, ricostruzioni preprotesiche, etc.
L’obiettivo di una riabilitazione non è solo quello di ripristinare il numero degli elementi dentari o l’estetica del sorriso, ma è quello di ricreare una funzione masticatoria corretta ed equilibrata, nel rispetto della stabilità articolare, della funzione masticatoria e della mantenibilità igienica.
Per ottemperare a tutto ciò è necessario che i carichi masticatori siano ben equilibrati e supportati da un corretto numero di elementi, se possibile tramite denti naturali, altrimenti con impianti oppure con protesi mobili.
Devono essere ripristinate le curve anatomiche di Spee e di Wilson, deve essere ripristinato l’equilibrio occlusale con il maggior ed uniforme numero di contatti nonché le guide funzionali per i movimenti di protrusione, retrusione e lateralità.
Naturalmente tutto ciò in conformità con i criteri estetici che mettono in rapporto i denti con il viso, con le labbra e con la fonetica.
Le riabilitazioni vanno oltre il semplice rifacimento di un ponte o di un arcata. Il rifacimento di singoli settori prevede l’adattamento del nuovo manufatto ad una situazione già esistente.
E’ corretto limitare l’intervento qualora la situazione esistente sia corretta e funzionale, quando invece la situazione esistente mostra disequilibri, scompensi delle curvature o degli spazi diventa necessario lavorare in un ambito più ampio per evitare di aggiungere errori ad una situazione già sbagliata.
L’organismo umano tende ad adeguarsi, la capacità di adattamento consente di tollerare la mancanza di molti denti, di denti storti e di occlusioni anomale, queste situazioni però tendono nel lungo termine a generare problemi sullo stato di salute sia generale (digestivo, psicofisico, muscolare) che su quello locale (patologie articolari ed ocllusali) il ripristino dello stato di salute deve comunque partire da situazioni fisiologiche e ben definite dallo studio dell’anatomia e della fisiologia del nostro organismo, solo così la terapia può avere una predicibilità di risultato e di mantenimento del tempo.